sabato 5 maggio 2012

Bruttini e silenziosi

Un' espressione che viene dal mio lessico familiare è "giuggio".
"Giuggio" è quell'uomo (perchè tipicamente di uomo si tratta) che non fa mai scattare la scintilla. Non prende, non cattura. Calma piatta.
Mi spiego meglio.
Ieri sera, alla presentazione di un libro, un'amica mi segnala un tipo che - ad un primo sguardo - potrebbe piacerle. Questi, un belloccio conscio di esserlo, brizzolato e finto trasandato, si aggira per la sala sempre attento al ciuffo, elargendo ammiccamenti.
Fa un'onesta figura, finchè non apre bocca.
Quando prende la parola, modula una vocina sottile che rivela una "esse blesa" (comunemente detta "zeppola"), si compiace grandemente di ciò che dice e sorride troppo. Davvero troppo.
L'amica si volta di colpo, mi guarda, fa "no" con la testa. Depennato.
Ecco. Quando uno è "giuggio", e della sua "giuggiaggine" fa una bandiera, può essere bello, anche bellissimo, ma viene depennato.
Silvio Orlando, bruttino e silenzioso, lo sorpassa alla grande. Con una pernacchia.

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