domenica 20 maggio 2012

Attese


A vent'anni non conosci attesa. Ed è giusto, perché ogni cosa è crescita, mutamento. Il corpo accumula, la mente assorbe, nulla è statico.
Questo pensa Laura seduta al tavolino, mentre osserva il movimento incessante ma dolce della gente intorno alla piazza. Vanno, vengono, si radunano, si perdono.
Ha posato il giornale sulle ginocchia, non le va di sapere cosa accade fuori. Fuori da lei.
Piccole gocce di condensa scendono dal bicchiere in rivoli piccoli, dalle rotte anomale. Laura le accompagna con un dito, fin giù, in fondo.
Invece adesso.
Non c'è bisogno di fare, di chiedere, di bruciare il tempo. Sa trattenere un pensiero, con gioia. Non si domanda dove lui sarà, né per quanto tempo ancora dovrà aspettare.
Sceglie con cura i ricordi, come si fa davanti ad una scatola di cioccolatini dagli involucri colorati. Sceglie, e lascia che ogni immagine chiami un respiro, un moto del cuore. Poi assapora, mentre il palato registra gli aromi, uno alla volta.
Una pergola e un gatto rosso. Lui a dire piano: “ho voglia di toccarti”. Lei, le gambe allungate al sole, a sorridere prendendogli una mano. Un piatto di patate arrosto. Il profumo del rosmarino.

2 commenti:

  1. Il fatto è che Laura, presa dai ricordi, neanche s'è accorta di Joey che sta li' con la fronte poggiata alla finestra e la mano che carezza il vetro immaginando di poter ancora toccare quei morbidi capelli.

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  2. Scrittura collettiva??? Evvvvaì!!!!!! :))

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