giovedì 22 marzo 2012

Coop

"Maestra, possiamo fare riunione della mini-coop?"
In realtà era da un bel po' che la mini-coop "I pensatori" (così battezzata da quelle fertili menti in formazione con le quali mi approccio ogni giorno) non tirava le somme del suo operato.
"Va bene, dopo pranzato vi riunite".
La nostra piccola coop nasce dall'esigenza di calare i bambini nel quotidiano dare e avere, in funzione di necessità, bisogni, esigenze.
Ogni socio ha versato la sua quota a settembre: un euro pro capite, per un totale di 15 euro. Quasi all'unanimità hanno deciso che gli adulti li vogliono fuori, che questa è una faccenda loro, da gestire in autonomia. Io faccio da silente scriba, segretaria zelante, messaggera, telefonista.
Da settembre, il piccolo capitale è cresciuto: oggi in cassa hanno contato 160 euro.
Entrate e uscite sono state registrate regolarmente.
Qualcosa è stato investito per organizzare eventi (l'aperitivo-spremuta offerto ai genitori, una lotteria, la mostra degli esploratori), che hanno permesso ai bambini di capire che il guadagno non è cosa facile. Tocca impegnarsi, decidere, rimboccarsi le maniche, trovare accordi.
Dei piccoli ma necessari acquisti (gomme da cancellare, colla, matite...), sono stati via via messi ai voti e autorizzati.
Un mese fa, l'idea di premiarsi. In fondo, avevano lavorato duramente e l'idea di spendere per qualcosa di piacevole e appagante li gratificava. Ognuno ha fatto la sua proposta: gelato collettivo, caramelle, un gioco da tavolo. Poi Marco ha spiazzato tutti con un'idea incredibile: una gita! La gita non si presta ad un consumo veloce, lascia la bocca più dolce di una caramella, coinvolge e diverte più di un gioco da tavolo!
Ed ecco che la riunione di oggi doveva definire i dettagli di questa uscita.
"Maestra, cosa ti hanno detto quelli della mostra? Quanto costa il biglietto?"
Fanno due conti e verificano che con 22 euro tutta la classe, maestre comprese, potrà accedere alle tanto agognate sale della mostra.
"No", dice Giacomo "sono troppi soldi!"
Valutiamo, ponderiamo.
Miriam dice che si potrebbe organizzare una festa di primavera per non perderci troppo, per rientrare con le spese. Alla lavagna ragionano su costi e ricavi. Se comperiamo dei semi, potremmo far crescere le piantine, invasarle, decorare i vasi e metterle in vendita.
"E poi" dice Tommaso, "la mostra è una cosa importante, più che avere tutti i soldi nella cassa".

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